Questo mese PonteVia! vi farà scoprire tutto quello che vorreste sapere sulla professione di commercialista attraverso il nostro incontro con Alessandro CATERINA, socio dello studio omonimo italo-francese. Fondato negli anni ’60 e situato fin dall’inizio nel centro di Roma lo Studio Caterina risponde alle richieste fiscali e giuridiche di una clientela variegata e internazionale: dal singolo che si stabilisce sul mercato italiano con domande legate al contesto economico locale fino alle società che operano sui mercati nazionali (Italia , Francia…)
PonteVia! : Lo studio Caterina riunisce dei commercialisti , titolo professionale di cui si fa fatica a capire i contorni in francese: potrebbe innanzitutto spiegarci cosa ricopre il suo mestiere e soprattutto perché è indispensabile quando si vuole avviare un’attività con la partita IVA?
A. Caterina : Effettivamente il commercialista italiano è un personaggio che non esiste in Francia. Infatti in Francia nel nostro campo operano sia gli avvocati che si occupano del diritto societario che gli experts-comptables che si occupano della contabilità , di fare le dichiarazioni dei redditi, le dichiarazioni obbligatorie. Quindi che cosa fa in più il commercialista qui? È un esperto che aiuta le imprese nel momento in cui si creano, nel momento in cui scelgono gli statuti giuridici ideali e adatti alla loro attività. Si occupa anche dell’assistenza societaria per accompagnare le trasformazioni , le fusioni,etc. Le attività ordinarie e straordinarie delle società commerciali sono compito dei commercialisti mentre in Francia,abitualmente, è l’avvocato che si occupa della costituzione delle imprese, di vendere e comprare le quote di una società , che si occupa di trasformare una società a responsabilità limitata in società anonima. Non è quello che fa l’expert-comptable . Lui si occupa di recuperare i dati contabili di un’ attività professionale, di registrarli e formare un bilancio poi a partire di questo bilancio prendere le informazioni che permettono al suo cliente di seguire la giusta direzione economica e finanziaria.
Sembra che in Italia ci sia un obbligo legale ad avere un commercialista quando si fa una partita IVA…per caso serve ad incrementare lo sviluppo di questa professione?
In Italia il mestiere di commercialista è stato sicuramente aiutato dall’imposizione di norme fiscali e burocratiche complesse ma nessuno è realmente obbligato ad avere un commercialista. Non c’è un obbligo legale. L’obbligo legale c’è solo per le società che hanno un fatturato importante ad avere dei revisori nominati dall’assemblea degli azionisti ma non è la stessa cosa. Nessuno deve avere per forza un commercialista! Esistono anche delle strutture finanziate dallo Stato i centri di assistenza fiscale…
Sono i CAF ?
Esatto. Aiutano tra l’altro i contribuenti a fare la dichiarazione dei redditi. C’è in Italia una grande difficoltà che proviene dal nostro sistema fiscale. E molto più complicato perché le leggi sono più complesse e soprattutto c’è una differenza importante tra la Francia e l’Italia: il contribuente italiano deve calcolare da solo l’ammontare delle sue tasse. Per questo motivo le attività di piccole dimensioni sono costrette a ricorrere ad un commercialista che conosce tutte le leggi e tutti i regolamenti per calcolare le tasse.
Effettivamente per evitare brutte sorprese è meglio che questo sia fatto da qualcuno che ha accesso a queste informazioni…
Di conseguenza seguiamo molte piccole attività che sono colpite da questi regolamenti complessi.
Che tipo di clientela avete?
Abbiamo tutta una serie di PMI situate nel Lazio. Abbiamo clienti che vanno verso Milano dove si trovano le sedi delle multinazionali che hanno attività su tutto il territorio italiano. La nostra clientela proviene globalmente da Milano, Napoli, Firenze e Roma. Ho un collega che si occupa del settore dell’immobiliare d’impresa, locali commerciali, etc.
Lo studio Caterina offre una grande varietà di servizi alle imprese; proponete anche prestazioni dedicate ad accompagnare i creatori d’impresa , le start-up?
Assolutamente sì! È il nostro obiettivo con nuove attività create da qualche anno per seguire la tendenza di accompagnamento e mentoring e gli aiuti alle imprese innovatrici. Abbiamo anche degli esperti che si occupano del crowdfunding. Inoltre abbiamo una solida conoscenza dell’ecosistema e dell’ambiente delle regole del crowdfunding. Le nostre competenze ci permettono di padroneggiare le questioni finanziarie, giuridiche e fiscali legate ai progetti finanziati ma anche di aiutare le persone che hanno un progetto a scegliere il migliore business model e la combinazione perfetta per quanto riguarda i finanziamenti. È un concetto che non è molto diffuso qui ma è un campo che si svilupperà anche in Italia, ne sono certo. Personalmente credo che sarà una delle cose che farà ripartire certi settori , soprattutto le start-up.
Gestire o creare il proprio business o approdare sul mercato del lavoro a Roma sembra una vera e propria avventura! Avrebbe due o tre consigli chiave da condividere con i nostri membri al riguardo?
Dicevo per l’appunto che ci occupiamo anche di accompagnare nuove iniziative. Lo Studio Caterina organizza laboratori (gratuiti) nei suoi locali per l’Associazione PonteVia! (ndlr “Les cahiers de l’entrepreneur”) per orientarsi meglio a livello pratico e far partire un’attività. Organizziamo anche tutta una serie d’ incontri per i nostri clienti per spiegare come si può fare. Abbiamo esperti del diritto del lavoro, dei funzionari delle banche che vengono a spiegarci come fare, a chi far passare una proposta di finanziamento, quando farla e su quale tipo di finanziamento ci si può appoggiare, quale forma giuridica scegliere…Ci occupiamo anche di realizzare i business plan per mostrare al cliente quali sono i punti salienti del suo progetto. Un business plan ben costruito e un buon piano finanziario previsionale costituiscono la base per un buon inizio e uno sviluppo corretto della propria attività.
E per quanto riguarda l’inserimento professionale a Roma?
Tutte le attività legate al turismo hanno il vento in poppa. Fortunatamente abbiamo ancora un passaggio importante di turisti e quindi i servizi dedicati all’industria turistica sono dinamici. C’è anche il mercato immobiliare che sta recuperando ma i prezzi sono ancora troppo bassi per offrire la possibilità di fare buoni investimenti. Ci sono molte sedi di società internazionali, d’istituzioni internazionali tipo la FAO che hanno la loro sede a Roma. Non c’è una vera e propria industria nel Lazio, tutto è basato sui servizi e sul commercio. Per esempio bisogna trovare iniziative di servizi per semplificare la vita del cittadino (per i trasporti, le scuole, lo studio…), proporre servizi alle persone che lavorano. Quello è un campo in cui c’è molto da fare e conosco persone che lavorano in questo settore con successo.
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