VANESSA CREVOLA è membro di Pontevia!. Ha acquisito l’esperienza – unica – di chi cerca lavoro a Roma. Non è stato facile, pero ci è riuscita. Esperta Contabile con più di 13 anni come revisore dei conti presso KPMG in Parigi e Varsavia, Vanessa è diventata consulente del Direttore finanziario di Stanhome, una impresa del gruppo Yves Rocher. Ci spiega come ricercare lavoro… senza disperarsi.
- Come hai iniziato a ricercare lavoro a Roma ?
Da quando mi sono laureata, ho sempre lavorato da KPMG. Anche a Varsavia, quando mio marito è stato mandato lì come espatriato, ho lavorato al desk di KPMG.
La sede KPMG di Roma è molto piccola, quindi, non c’era lavoro per me. Non ho voluto provare a lavorare per la concorrenza. Ho deciso che era tempo di cambiare settore. Mi sono dimessa dalla KPMG e ho cercato un posto in finanza, audit, gestione, contabilità… ma presso un’azienda.
La logica contabile è, più o meno, la stessa indipendentemente dal settore. Questo è il vantaggio della finanza. L’unico elemento che cambia è la fiscalità. Stanhome fa vendita diretta di prodotti per la casa. Non conoscevo il settore prima. Ma conoscevo il retail e la distribuzione specializzata grazie ad alcuni clienti di KMPG. Quindi non conoscere il settore non è un ostacolo per il mio lavoro attuale.
- Come hai fatto per cercare lavoro ?
Avevo già vissuto a Roma 10 anni fa. E sapevo quanto era difficile trovare lavoro qui. Quindi, prima di tutto, ho ricominciato le lezioni d’italiano. La lingua non doveva essere un ostacolo durante i colloqui.
Mi sono iscritta a Pontevia abbastanza velocemente. Pontevia mi ha molto aiutata. Sono diventata responsabile del gruppo Imprese, che aveva per obiettivo fare conoscere Pontevia ed i profili dei membri alle imprese di Roma. Ho incontrato tante personne, ed ho preso l’abitudine di fare colloqui in italiano. I workshop organizzati per i membri di pontevia mi hanno aiutato a strutturare la mia ricerca di lavoro.
In parallelo, ho risposto a degli annunci su LinkedIn, e anche a quelli delle grande organizzazioni internazionali : FAO, World Food Program…. Ho incontrato dei headhunters, ma c’erano poche proposte per un profilo senior come il mio.
- Cosa ha convinto i reclutatori ?
La cosa più importante è di parlare e scrivere l’italiano. Infatti, da Stanhome, sono l’unica francese. Lavoro tutti giorni in italiano e in inglese per gli scambi con la sede del gruppo.
Sia la mia esperienza di audit con KPMG, che la mia esperienza internazionale in Polonia, sono stati degli elementi molto importanti per i reclutatori. Come auditori, lavoriamo in settori ed ambienti molto diversi, con dei team diversi. Quindi era una prova supplementare della mia capacità di adattamento.
- E quali sono stati gli ostacoli ?
Penso che essere francese, con un percorso di studi e lavorativo francese sia stato uno svantaggio, nel senso che è stato più difficile da identificare per i reclutatori italiani.
Poi, a Roma, c’è una maggioranza di offerte per i profili junior, con 3 o 4 anni di esperienza. Invece, per i profili senior, funziona con il passaparola, quindi avere un buon network e fondamentale. Gli stipendi sono notevolmente più bassi rispetto alla Francia.
- Cosa cambia tra lavorare in Francia e lavorare in Italia ?
Qui, la gente mi sembra più motivata, simpatica, accessibile, rispetto alla Polonia per esempio. È un ambiente di lavoro molto piacevole. Parlano e discutono durante le riunione, molto di più rispetto ai Polacchi per esempio.
Sull’attività, facendo parte di un gruppo importante, l’azienda deve mandare i reporting e lavorare seguendo i processi del gruppo. Quindi niente di particolare da questo punto di vista.
Essendo un’azienda piccola, Stanhome è meno strutturata rispetto alle aziende con le quali ho lavorato : è in crescita.
- Cosa consiglieresti a chi cerca lavoro come l’hai fatto tu ?
Prima regola, parlare italiano, è indispensabile, tranne se vuoi lavorare nelle organizzazioni internazionali dove si parla inglese.
Poi, c’è da lavorare sulla rete, e non rimanere da soli : incontrare gente, come Pontevia ti aiuta a farlo, incontrare chi ha già un lavoro, gli alunni della tua università… La rete è molto importante. Ho trovato il mio lavoro mandando il mio CV ad una persona che ho conosciuto qui 10 anni fa. Tutti possono esserti utili.
C’è anche bisogno di una botta di fortuna : devi farti conoscere al momento giusto.
A volte, è scorragiante : mandi il tuo CV però hai poche risposte, spesso nessuna. Quando mandi la tua candidatura al WFP o alla FAO, i tempi di reazione sono lunghissimi. Mi è successo di mandare un CV a luglio, ed essere chiamata per un colloquio a novembre.
La flessibilità è anche importante. All’inizio, cercavo un contratto classico a durata determinata o indeterminata. Alla fine, ho accettato un contratto di consulente che conviene all’impresa. Un posto fisso è difficile da trovare. Invece, se accetti all’inizio un contratto di 3 o 6 mesi, è già un primo passo, poi si può prolungare. Sempre meglio che essere fissato su un CDI che non arriva mai.