Vi siete persi la serata “next urbanity, our collective challenge”? Piccolo recupero!

È sul tema dell’innovazione urbana che PonteVia! aveva scelto di incentrare il dibattito della sua ultima serata-conferenza della stagione. Un centinaio di curiosi era riunito al Centro San Luigi dei Francesi lo scorso 18 aprile, attratti da un tema piuttosto nuovo a Roma ma anche dai numerosi quesiti riguardanti le sfide della città del futuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per parlarne concretamente erano presenti quattro invitati, tutti protagonisti del cambiamento locale e dell’innovazione urbana a diversi livelli ma con un denominatore comune: un impegno personale messo a disposizione della collettività e un particolare piacere nell’affrontare le sfide.

  • Francesco Ferrante, ex senatore italiano, vice-presidente del Kyoto Club
  • Valentina Guerrera, ItaliaCamp srl, (Placement&Innovation specialist)
  • Francesco Serventi, chief operating officer di Croqqer
  • Silvia Cavaniglia, SFNA  – presidente di “NonSonoRifiuti”

 

 

Anna Lombroso, moderatrice della serata, giornalista specializzata nelle questioni ambientali, lancia il dibattito e da’ il “la” della serata: “Di che cosa ha bisogno Roma (o più globalmente le città) e i cittadini? Di grande creatività, di proposte concrete con un contenuto sociale che permetta di creare consenso. Di promuovere l’amicizia, gli scambi di talenti e di competenze che, in fin dei conti, sbocciano nella creazione di nuovi mestieri”…

 

Healthy &Smart city: che cosa rimane del Protocollo di Kyoto

Anche se il Protocollo di Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra sta per festeggiare il suo 20esimo anniversario, la problematica e le conseguenze legate a quest’inquinamento sono sempre attuali. Lo testimonia, per esempio, la tendenza ad escludere o a limitare la circolazione delle macchine nei centri storici di alcune capitali europee (Amsterdam, Londra, Bruxelles…).Come vice-presidente del Kyoto Club,  organizzazione “no profit” creata nella continuità della firma del Protocollo, Francesco Ferrante è molto impegnato in iniziative di sensibilizzazione e d’informazione che promuovono l’efficienza energetica, l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione e la corretta gestione dei rifiuti, l’economia verde e circolare…Di fronte alle previsioni demografiche e all’urbanizzazione sempre più presente, si interroga apertamente: “qual è la nostra sfida oggi? Riuscire a conciliare il fenomeno di urbanizzazione crescente, che conduce inevitabilmente a disuguaglianze molto forti, e il fatto che la città possa essere il posto che offre opportunità per usare al meglio , per esempio, innovazioni tecnologiche che possono permetterci di vivere meglio.”
Ex senatore ed interlocutore dei decisionisti pubblici nel Kyoto Club, sottolinea la necessità di “colmare il divario che esiste tra la cultura della classe dirigente” e le iniziative fonti di grandi opportunità per il cittadino, per fare in modo che queste iniziative che vengono dal basso riescano a “rompere il muro della comunicazione politica” e diventino “sistema” per essere utili a tutti.

 

Creative, human e smart city: l’esempio del “Milano LUISS Hub”

Altra esperienza della città in movimento, quella di una riqualificazione urbana, raccontata da Valentina Guerrera di ItaliaCamp srl, ramo dell’associazione dedicata “allo sviluppo del business con l’obiettivo di creare soluzioni innovative e un forte impatto sociale, economico ed ambientale”.

 

 

 

 

 

 

Alla base del progetto c’era un vecchio garage, malandato ed inutile nel quartiere Garibaldi di Milano. Grazie ad una sinergia tra amministrazione locale, LUISS, ItaliaCamp, la Fondazione Brodolini e degli imprenditori “che non aspettavano un ritorno immediato del loro investimento”, spiega Valentina Guerrera, questo spazio abbandonato è diventato dopo due anni di lavori il “Milano LUISS Hub – For makers&for students”, esempio per eccellenza di un’operazione di rigenerazione urbana di successo. Questo spazio all’avanguardia occupa più di 2000m2 ed è concepito per favorire l’interazione tra i diversi mondi, ospita più di 1000 studenti in un percorso di alternanza, una ventina di start-up, un laboratorio “FabLab”…
Forte del successo di questa prima esperienza, Valentina Guerrera ci rivela concludendo che ItaliaCamp srl è in contatto con l’amministrazione romana, con l’intenzione di poter realizzare un progetto di riqualificazione urbana simile, con un forte impatto sociale ed economico, dedicato alla creatività e all’innovazione tecnologica.

 

La Smart e human city secondo Croqqer

Croqqer è una piccola App che fa tanto comodo! È anche il nome della start-up che l’ha concepita e di cui Francesco Serventi è il Country manager. Quando scaricate Croqqer un nuovo mondo si apre a voi: quello delle competenze e talenti “nascosti” che il vostro quartiere possiede! Il concetto di Croqqer è semplice: mettere in contatto dei bisogni (…cerco un grafico per fare un logo, cerco una persona per fare pulizie o giardinaggio, cerco una baby sitter, ecc…) e delle competenze che possono soddisfarli.


Queste prestazioni possono essere remunerate, essere oggetto di uno scambio di servizi o essere totalmente gratuite (il 35% delle domande sono soddisfatte). Tutto questo a km 0, sotto casa vostra (o addirittura nel vostro condominio!). Super healthy!
L’idea di Croqqer è di “utilizzare la tecnologia come uno strumento per ricreare relazioni umane, solidarietà, rivitalizzare la coesione sociale, gli incontri…”. Nelle grandi città c’è una necessità evidente di ricreare legame sociale, “un po’ di umanità in un mondo in cui, nota Francesco Serventi, siamo sempre più connessi con i nostri smartphone ma paradossalmente sempre più lontani gli uni dagli altri”. Da Croqqer, aggiunge, usiamo dire “la tecnologia ci connette, l’umanità ci unisce”.
Questa piattaforma, disponibile a Roma e a Milano, è presente anche in Svizzera, in Olanda ed in Spagna. Last but not least, la start-up Croqqer ha aderito al modello sociale benefit (certificazione “B.Corp”) con il quale le aziende si impegnano a creare non solo valore economico ma anche benefici sociali e per l’ambiente.

 

Healthy e human city, l’esempio di “Non sono rifiuti” a Roma

A Roma, nonostante l’alternanza politica al Comune, la gestione dei rifiuti rimane un problema delicato. A quel punto ci sono quelli che si tappano il naso e quelli che si rimboccano le maniche…Silvia Cavaniglia, presidente di “Non sono rifiuti” fa parte della seconda categoria.
La storia comincia (e continua) in un box di 13 m2 nel famoso mercato Trionfale di Roma. In quel posto Silvia compra ogni giorno alle persone, che hanno aperto un conto sul suo sito omonimo, plastica, metallo, carta, vestiti molto usati, piccoli elettrodomestici, olio…una volta pesati i materiali il conto del cliente viene accreditato con il valore di quest’ultimi. Spesso in centesimi di euro “per evitare, spiega Silvia, di creare speculazione”. Per i quasi 4.000 clienti che frequentano il box del Mercato Trionfale, poco importa se il guadagno è poco perché in compenso l’impatto ecologico è notevole, soprattutto quando si pensa “che un litro di olio usato ha la capacità di inquinare 10.000 litri di acqua di mare” lamenta la presidente di NSR.
Il box recupera all’incirca una tonnellata di materiali ogni giorno e “questi che non sono rifiuti” generano un valore una volta rimessi sul mercato, commenta Silvia Cavaniglia, una volta rivenduti a degli impianti specializzati nella lavorazione di questi materiali”.
L’impatto di questa iniziativa si può anche misurare a livello sociale: il box genera all’incirca 80.000 euro all’anno e permette di generare un reddito per la famiglia che vi lavora. È il passaparola e la fiducia, che unisce Silvia ai suoi clienti, che hanno fatto il successo di “Non sono rifiuti”. La vocazione sociale di NSR è rappresentata anche dal lato educativo sulle tematiche ambientali, sul riciclo (andate a vedere i loro video su Facebook!) proposto ai cittadini romani. Vero catalizzatore di iniziative a favore della comunità urbana e creatore di legame sociale, il progetto NSR è ormai un brevetto italiano che sta al suo quarto anno di vita e che funziona, aggiunge orgogliosa la sua creatrice, “grazie alla volontà del popolo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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